
In un prodotto cosmetico nulla conta di più della formulazione, con la relativa selezione delle materie prime e degli attivi, scelti con cura in base agli obiettivi e alle esigenze di ogni tipo di pelle. Nei nostri laboratori, lo studio e lo sviluppo di un cosmetico è l’attività primaria. È tutto il nostro know-how, consolidato in più di 60 anni di esperienza. Però c’è da dire che se un cosmetico ti fa innamorare per la qualità, senza dubbio ti conquista per come si presenta. Non a caso, noi di Camorak offriamo il full service per tutti i clienti che decidono di affidarsi a noi in tutto e per tutto.
La scelta del packaging è una fase cruciale nella realizzazione di una linea cosmetica. A partire dalla forma, fino allo alla praticità e allo stile, dai materiali alla grafica e ai colori; ogni dettaglio veicola informazioni preziose sul tuo brand e sulla tua azienda. Dopotutto è il biglietto da visita del prodotto, la prima cosa che ogni cliente nota e che risulta determinante in fase di acquisto, sia da un punto di vista percettivo che comunicativo.
Esploriamo questa fase della creazione di una linea cosmetica con una breve intervista a Roberta, la nostra Project Manager, colei che fa da ponte tra i laboratori e la produzione, supportando i nostri clienti nella gestione del progetto, consigliandoli e guidandoli anche in base alle tendenze di mercato. Non solo. Roberta si interfaccia con lo studio grafico e marketing che segue il cliente dal punto di vista dell’immagine e della comunicazione, verifica la fattibilità tra grafica e produzione e si accerta della compatibilità tra prodotto e pack.
Roberta, come si può rendere unico ed esclusivo un packaging?
Le possibilità sono realmente illimitate. Grazie ai diversi fornitori, siamo in grado di offrire un ventaglio molto ampio per la scelta del packaging sia primario che secondario, anche per piccoli lotti. È possibile personalizzarlo con serigrafie, con colorazioni, con la scelta di materiali e anche nella forma. Molto dipende anche dall’investimento e dalla disponibilità di budget del cliente.
Parlando di budget, c’è un minimo d’ordine per poter personalizzare un packaging?
La personalizzazione del packaging è molto richiesta e offre la possibilità di creare un qualcosa di davvero unico. Il minimo d’ordine, però, gioca un ruolo decisivo. Posso dire che, ad oggi, con un ordine minimo di 1000 pezzi, possiamo già offrire una scelta abbastanza corposa di soluzioni “standard”, con un’ottima finitura e qualità Made in Italy, estremamente personalizzabili.
Con un minimo di 3000 pezzi si può personalizzare anche il colore del packaging primario – ad esempio i flaconi – e per un minimo di 5000 pezzi anche il vetro. Se si sale a 10.000 pezzi, la scelta del catalogo si amplia ancora di più, accedendo ai fornitori che richiedono questi volumi per un ordine minimo. Volendo, anche la forma del packaging è personalizzabile ma prevede un investimento abbastanza consistente. In questo caso, il consiglio è sempre quello di contattarci e passarci a trovare per approfondire la richiesta.
Per fortuna, le tecnologie di oggi permettono una personalizzazione davvero unica ed esclusiva a partire da soluzioni standard davvero accessibili, soprattutto per budget contenuti.
Il packaging personalizzato è l’unica soluzione?
Assolutamente no! I nostri laboratori creano da sempre linee di prodotti con formulazioni e packaging standard, che ogni cliente può personalizzare con il proprio logo.
Come è cambiato il mondo packaging negli ultimi anni?
È in continua evoluzione. Nell’ultimo periodo, ad esempio, i fornitori e tutte le aziende che producono packaging si sono adoperate per rispondere all’esigenza del mercato, ovvero di prodotti sostenibili, green e a basso impatto ambientale. Hanno sviluppato una quantità di proposte sostenibili, che vanno dalla plastica al pet riciclati o utilizzano plastiche derivate da canne da zucchero, o ancora recuperati dalla plastica in mare.
C’è un’attenzione maggiore anche in fase di produzione, rispetto al minore utilizzo di acqua e alle emissioni di Co2 nell’ambiente, e ciò contribuisce anche ai valori aziendali e del brand.
E rispetto alla personalizzazione, quali innovazioni ci sono?
Grazie alle tecnologie innovative, che si affinano sempre di più, le possibilità di personalizzazione sono aumentate a dismisura. Sul packaging primario si possono creare delle verniciature opache, lucide o sfumate. I vetri, ad esempio, possono essere lavorati con serigrafie oppure con ori e argenti a caldo. Con la floccatura è possibile ottenere un effetto vellutato. l packaging secondari possono essere fatti di carte derivate da mais, caffè, uva. Sono davvero tante le possibilità e saranno sempre maggiori grazie all’innovazione e alla ricerca.
Parliamo di trend. Qual è la tendenza del momento?
Oggi, la tendenza è lasciar parlare il prodotto, prediligendo pack puliti e liberi da tutto ciò che è considerato di troppo o superfluo.
E quando entri in profumeria, farmacia o erboristeria qual è la prima cosa che noti?
I packaging, ovviamente! Conoscendo i nomi dei prodotti e i rispettivi fornitori, li riconosco in automatico e questa cosa mi diverte particolarmente.
Qual è la difficoltà maggiore nella fase di scelta del packaging?
Le variazioni in corso d’opera. Mi spiego, è molto importante che una volta fatta una scelta, questa sia chiara e sicura, sia da parte dei clienti ma anche nel passaggio delle informazioni con i fornitori e viceversa. Ogni piccolo cambiamento si ripercuote inevitabilmente sull’intero il progetto.
Sono previsti dei test per verificare la compatibilità tra pack e prodotto?
Certo! E sono imprescindibili per noi. Effettuiamo vari test per verificare la compatibilità tra prodotto e packaging, ovvero che il prodotto fuoriesca bene o che la densità del prodotto sia realmente adatta a quel determinato packaging. Viene studiata la reazione a piccoli stress e a shock termici, a caldo e a freddo, per assicurarci che non ci siano alterazioni sia dal punto di vista formulativo e di compatibilità con il packaging. Effettuiamo prove interne ed esterne con i fornitori, per testare l’interazione tra oli essenziali e le plastiche. Altri test fondamentali riguardano i prodotti da esportazione, in questo caso si verifica che shock termici importanti non alterino il prodotto.
Ci sveli qualche innovazione in corso?
L’ultimissima novità riguarda gli erogatori con pompa privi di parti metalliche all’interno, un’innovazione che risponde anche alle necessità di maggiore ecosostenibilità. La realizzazione di packaging è un settore molto specifico e, come dicevo, in continua evoluzione e ogni anno riserva delle novità che portiamo sempre con noi al Cosmopack, l’evento internazionale più rilevante del settore, dedicato alla filiera produttiva della cosmetica.